Nel Vietnam settentrionale, al confine con la Cina, si trova il distretto di Sa Pa, uno scrigno di tradizioni tra le montagne.
Abbandonata la caotica Hanoi con un treno notturno, in 8 ore si raggiunge Sa Pa. La cittadina che fu creata dai francesi all’inizio degli anni ’20 come località di villeggiatura mentre oggi è frequentata sia da turisti stranieri sia che da vietnamiti.
Sa Pa sorge a 1400 e passa metri attorno al lago omonimo in una regione del Vietnam di una bellezza che stordisce: le terrazze coltivate a risaie nei mesi autunnali esplodono di giallo che contrasta con il verde delle foreste a quote più elevate su montagne, risaltando sul cielo blu e dove la fresca aria che vi si respira è un sollievo dopo l’afa della capitale.
Qui si entra subito in contatto con le etnie del nord del Vietnam che abitano la regione. Troviamo i Hmong, i Tay, i Dao, Giáy e i Pho Lu, con i loro peculiari costumi e tradizioni. Imperdibile è il caratteristico “Love Market” del sabato sera dove, tra venditori e street food, si assiste al corteggiamento dei ragazzi alle fanciulle: sono molto belli gli abiti tradizionali e le esibizioni dei giovani con i loro qeej, particolari strumenti a fiato.
Ciò che più colpisce quando si è nella regione di Sa Pa è la disponibilità degli abitanti a farvi conoscere la loro terra, i sorrisi dei bambini, per nulla intimoriti dai forestieri e la serafica calma degli anziani.
Ad un paio chilometri dal centro cittadino c’è il villaggio di Cat Cat il cui accesso però è a pagamento che, a discapito dell’aria di autenticità, dà l’impressione di essere in un luogo creato per attrarre turisti spendaccioni. Le scene di vita quotidiana che si possono osservare sulla strada per raggiungere le cascate di Tien Sa, meritano grande attenzione,
Tutta l’area è dominata dal monte Phan Xi Păng (si pronuncia Fansipan) ed è una meta molto ambita dagli appassionati di trekking perché con i suoi 3143 metri è la vetta più alta dell’intera Indocina.
Si può accedere alla cima in due modi: con la funicolare oppure ascendendo a piedi. Salire fino alla sommità del Phan Xi Păng richiede dai 2 ai 3 giorni da Sa Pa (in base allo stato fisico) potendo dormire in bivacchi sul sentiero tra gli abeti endemici. L’ascesa è consigliata in condizioni di tempo ottimale per non perdersi nella foschia e per godersi appieno ogni vista. Una volta conquistata la vetta ci aspetta un tempio, una statua di Buddha e una di Guan Yin, divinità della misericordia, una torre e una piramide in cui i sovietici incisero l’altezza del Phan Xi Păng.
Partendo da Sa Pa con un taxi ci si può recare alla Silver Waterfall (Thac Bac), così chiamata per il colore argenteo delle sue acque. Sulla stessa strada si arriva al passo del Tram Ton (Ô Quy Hồ) ovvero un passo di montagna a 1900 metri sul livello del mare dove troverete gli immancabili stand di artigianato e cibo di strada.
Suggestiva vista dal passo Tram Ton
Tra le attività “etniche” che si possono fare a Sa Pa dopo una giornata ad esplorare i dintorni, la più soddisfacente è il bagno alle erbe dei Dao. In città vi sono Spa e centri meno lussuosi che vi permetteranno di oziare in vasche e tinozze di acqua bollente in cui sono state immerse varie erbe secondo la sapiente tradizione Dao.
Per conoscere le altre etnie del distretto, si possono raggiungere due mercati che richiamano venditori e acquirenti da ogni parte della provincia e persino dalle regioni confinanti.
Sono i mercati di Bac Ha e di Coc Ly, solo il martedì, a due ore circa di macchina da Sa Pa e frequentati soprattutto dall’etnia degli Hmong del Fiore, rinomata per la bellezza dei tessuti con cui producono i vestiti tradizionali. Un acquisto perfetto per un souvenir hmong, a meno che non decidiate di prendervi un bufalo come animale domestico nell’area del mercato dedicata al bestiame.